martedì 30 ottobre 2007

La vita: problemi veri e falsi....


Sabato ore 18, Marco mi manda un sms: “ciao bello, tutto bene? andate all’evita stasera?”…io non ho il cellulare sotto mano, lui prova a farmi uno squillo alle 18.20, io me ne accorgo alle 18.25, gli rispondo: “ciao! Io bene grazie, tu? Io non penso perché sono un po’ malaticcio, gli altri penso di sì, comunque ci vediamo stasera, a dopo, ciao!”….Non so neanche se abbia mai letto quel messaggio. Marco qualche minuto dopo esce di strada e urta violentemente un palo della luce. Muore una settimana esatta dopo, in un letto d’ospedale. Lascia i suoi 21 anni, la sua famiglia e tutti noi….
Non ci sono parole per spiegare certi avvenimenti, infatti non ci proverò neanche, queste mie righe vogliono solo essere una riflessione su quella cosa che può essere tanto bella quanto assurda, cioè la vita. Ogni tanto ci lamentiamo e ci rattristiamo per delle sciocchezze, che però, dal nostro punto di vista sembrano enormi. Bè penso che sia proprio in questi casi che invece ci accorgiamo che non sono nient’altro che cazzate; riflettete, che cosa sono una delusione amorosa, una giornata no, un litigio con amico, un brutto voto a scuola, davanti al volto straziato di una padre e una madre che hanno perso il loro unico figlio? C’è una canzone, molto toccante, dei Nomadi, che ad un certo punto dice: “per fare un uomo ci voglion vent’anni, per fare un figlio un’ora d’amore, per una vita migliaia di ore, per il dolore è abbastanza un minuto”….. bè è la cosa più vera del mondo, basta un minuto, un secondo, un attimo, per spazzare via tutto e non portare più indietro niente, se non lacrime e dolore. Ci tengo quindi a ribadire che la vita in alcuni casi (come questo) è infame e meschina, ma è proprio da queste esperienze, brutte e negative, che dobbiamo imparare quanto è preziosa e quanto noi, ogni sera, andando a dormire dobbiamo ringraziare ed essere felici per aver vissuto un altro giorno, (con le sue gioie e i suoi piccoli dolori), un altro tassello in più che si aggiunge a tutti gli altri, completando pian piano il quadro della nostra esistenza. Quelle che la maggioranza delle volte chiamiamo dolori e croci non sono altro che cavolate, banalità quotidiane, piccoli ostacoli che possono essere superati con un semplice sorriso.
E adesso il pensiero finale non può che essere rivolto a marco, un amico, un coetaneo, un fratello che purtroppo non vedremo mai più……. certo, di sicuro il vuoto che ci ha lasciato dentro niente e nessuno lo riempirà, ma noi continueremo a farlo vivere, vivrà nei nostri sorrisi, nella nostra amicizia, nelle nostre serate e nella nostra voglia di sfruttare, pezzo per pezzo, ciò che il destino ci ha ancora lasciato.
Ciao Marco!!!
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"....GUARDALA IN FACCIA LA REALTA', E' PIU' SICURA..... GUARDALA IN FACCIA LA REALTA', E' MENO DURA.... SE C'E' QUALCOSA CHE NON TI VA, DILLO ALLA LUNA, PUO' DARSI CHE PORTI FORTUNA......"

martedì 23 ottobre 2007

solitudine.....

Al giorno d’oggi si parla sempre più spesso di solitudine, la ritroviamo in canzoni, poesie, pensieri e dediche; molte persone dicono di sentirsi sole, di non avere nessuno e di soffrire; ma, secondo me, poche lo sono veramente. Infatti sono convinto che ci sia una netta differenza fra STARE DA SOLI ed ESSERE SOLI. Se sei solo vuol dire che non hai possibilità di non esserlo, che vorresti tanto essere capito, compreso, aiutato da qualcuno, ma quel qualcuno (le amicizie vere) non c’è mai. Se invece stai da solo è perché lo vuoi tu, hai l’opportunità di essere circondato da tanto affetto, da tanta gente che ti vuole bene, ma tu, anche se solo per un’ora, per una sera, per un giorno, vuoi STARE DA SOLO. Io per fortuna non mi sono mai sentito solo (o, almeno, non me ne sono mai accorto), però sono tante le volte che ho scelto di stare da solo. Ci sono quelle serate, magari d’inverno, in cui potrei starmene tranquillo a casa a vedere un film con qualche amico/a, o uscire a bere qualcosa con gli altri, e invece scelgo di stare da solo; prendo la macchina, ci carico dentro qualche cd che mi ispira in quel momento (che può essere qualsiasi cosa, dai Rolling Stones alla commerciale) e parto, con direzione nulla, viaggio per un’ora, due, tre, mi fermo ogni tanto a fumare una sigaretta, a guardare le stelle e rifletto, faccio “respirare” la mente e l’anima, staccando la spina con il mondo che mi circonda, con la vita di tutti i giorni, la dura vita di tutti i giorni. Poi quando sono stanco torno indietro e vengo a casa, felice di aver passato una bella serata con una persona che forse tante volte sottovaluto, disprezzo o non prendo in considerazione, cioè me stesso. Bè potreste pensare che è un discorso triste, che sono un pazzo, ma io non la penso così, sono convinto che ogni tanto ci vogliono quei momenti, ti aiutano a capire tante cose, a capire te stesso, il tuo carattere, i tuoi pregi e i tuoi difetti, il tuo modo di reagire agli ostacoli della vita. Quindi concludendo, ammetto che, ogni tanto (non sempre ovviamente), ADORO STARE DA SOLO.

La solitudine è una cosa senza la quale non si fa niente, senza la quale non si guarda più niente…la solitudine subita affligge; scelta, appaga.

venerdì 19 ottobre 2007

7 anni fa.....




7 anni fa avevo 17 anni, ero un "glorioso" liceale che ambiva a qualcosa di grosso e importante, ma se ne sbatteva le palle di tutto e di tutti e passava i pomeriggi ai giardinetti a fumare e le serate al bar al posto di studiare. Comunque qualcosa di buono lo avevo fatto; infatti avevo scritto un libro (bè libro è una parola grossa, diciamo dei pensieri su un pezzo di carta). Oggi, rileggendoli, mi rendo conto che non dicevo poi così tante stronzate, molte cose mi trovano ancora d'accordo adesso....


vi riporto alcune citazioni del "libro":
"................prendiamo un bambino di 10 anni, non sa niente, conosce poco il mondo, gli schiaffano davanti un libro sfigato di letteratura postromantica o chissà che e lui lo legge senza capire un cazzo di niente, solo perchè la maestra infame glielo impone. Ecco, quella è una vita rovinata, spezzata, chiusa per sempre; perchè quel bambino non solo non capirà mai niente, ma non avrà mai più voglia di leggere un libro e abbandonerà presto gli studi, la maestra però continuerà a fare la maestra...........prendiamo ora la mia vita, sono studente, ho grandi progetti per il futuro, fra un pò avrò la mcchina, ho tanti amici e un fracco e mezzo di parenti. Dalla vita ho avuto tutto, tutto tranne una cosa: le stronzate di alcuni libri....."


".....Il grande fratello (o Great Brother, chiamatelo come cazzo vi pare) è una trasmissione che all'inizio credevo inutile e dispersiva, ma nel giro di pochi giorni, forse per la mia ignoranza e soggezione per i media, mi ha preso sempre più. E' in onda da circa 1 mese e lo guardo quasi ogni giorno, crecando di "andare controtendenza seguendo la tendenza", creandomi cioè un mondo illusionario a parte che non ha niente a che fare con la realtà di tutti i giorni. Il motivo per cui tanti (compreso il sottoscritto) lo seguono va ricercato all'interno della psiche di ogni individuo; infatti ognuno di noi ha, all'interno del suo inconscio, una motivazione diversa che lo spinge a guardare certe cagate, ma alla fine tutto si ricollega ad una base ben pianificata, dominata dal pettegolezzo e dalla curiosità, due caratteristiche fondamentali della cosidetta "massa popolare". Il Grande Fratello è dunque l'apice di questo fenomeno di illusionismo televisivo iniziato negli anni 50-60 negli USA e coltivato anche in Italia a partire dagli anni '70. Il brutto è questo: se quest'apice ha concluso il secolo e il millennio, quale vetta ancor esasperata concluderà il nuovo secolo e il nuovo millennio? La risposta la lascio ai posteri, che si troveranno a questo mondo impotenti ed inetti e di lì continueranno a procedere verso la più totale disgregazione (non solo concettuale ma anche materiale) dell'intero universo........bè, come dice Doc: Ammetto sia l'ipotesi piu' pessimistica, la distruzione potrebbe essere molto circoscritta e limitata alla nostra galassia......"


Certo che a 17 anni ero proprio bruciato.....

giovedì 18 ottobre 2007

Amore: tutti con tutte e tutte con tutti?


A 16 anni mi sono innamorato perdutamente di una ragazza del mio paese, era il primo grande incontro con il sig. Amore e , manco a dirlo, è stata subito una tragedia….....lei mi voleva sì tanto bene, ma non il bene che intendevo io; ero infatti diventato il suo “migliore amico” (la fottuta regola dell’amico, filosofia del cazzo che ho mai capito e mai capirò..). La vedevo quasi tutti i giorni, uscivamo anche alla sera, andavamo in giro in bici, alla domenica andavamo al lago a pescare insieme; ma più la vedevo, più stavo con lei e più stavo male. Avrei dato la vita pur di baciare una sola volta le sue labbra, pur di accarezzare delicatamente il suo corpo, ma le mie speranze diminuivano di giorno in giorno. Così, dopo più di un anno di agonia, mi ero convinto che non ce l’avrei mai fatta e decisi di staccarmi da lei, di non vederla, di dimenticarla, non perché le volessi male, ma semplicemente perché non ce la facevo veramente più ad andare avanti così……..in più quello che detestavo è che lei sapeva tutto e faceva finta di niente.
Stavo quasi per mollare tutto quando un giorno, verso la fine del quarto anno di liceo, durante l’ora di italiano entrammo in una conversazione di amore e conquiste con il professore. Ad un certo punto lui disse la fatidica frase: “ nella vita nulla è impossibile, penso che qualsiasi uomo possa conquistare qualsiasi donna, e viceversa; basta volerlo veramente, se una cosa la vuoi veramente la ottieni.” .....................Ho riflettuto parecchi giorni su quelle parole, e mi sono detto: “cazzo, se ce la fanno tutti ce la devo fare anch’io”…..così non mollai, andai avanti per la mia strada, continuai a fare quello che avevo sempre fatto prima, la passavo a prendere alla sera, la portavo sul tubo della bicicletta, mangiavamo il gelato insieme, guardavamo la tele, ecc… nell’attesa del giorno in cui si sarebbe accorta di me. Bene, quel giorno arrivò circa due mesi dopo…..fu lei a guardarmi negli occhi e a baciarmi la prima volta…… Ammetto che non avevo ancora baciato tante ragazze, ma quel bacio cancellò per un momento il ricordo di tutti gli altri e divenne il primo vero bacio della mia vita. Quella sera quando andai a casa non sapevo più cosa dire, cosa fare, cosa pensare, avevo le lacrime agli occhi per la felicità e non dormii tutta la notte.
Cominciai così una splendida relazione che durò più di un anno e che ricordo con piacere ancora adesso. Poi la passione finì, le strade si divisero….ma questa è un’altra storia.
Quindi è proprio vero, nulla è impossibile cazzo, basta volerlo veramente; non demordete se volete una cosa, continuate a stringere e a perseverare, arriverà il giorno in cui la otterrete…...........fate come me, fate come noi….......alzatevi al mattino e ripetete davanti allo specchio: “la gente come noi non molla mai”.

“….Ursula Andress! La quintessenza delle pupe di Bond! È quello che dicono tutti. L'incarnazione, giusto?, della sua superiorità su di noi. Bellissima, esotica, grande sensualità eppure, del tutto inaccessibile a chiunque a parte lui. Cagate! Insomma, ammettiamolo dico io: se si fa uno di Edimburgo si può fare tutti noi no?, cazzo!” (Sick Boy)

mercoledì 17 ottobre 2007

Vasco...il mio grande compagno di vita



Avevo solo 4 anni, me lo ricordo come se fosse ieri.....era il luglio '87, mio cugino (che ai tempi aveva 17 anni) se ne arrivò a casa con la cassetta di "c'è chi dice no", ennesimo album di una rockstar che stava prendendo sempre più scena nel panorama musicale italiano: Vasco Rossi. Mio cugino mi disse: "ascolta questo luca, vedirai che ti piacerà".........e così feci, lo ascoltai e mi piacque subito; nel giro di qualche mese imparai quasi tutte le sue canzoni, e non solo le sue, anche quelle della Steve Roger's Band, in cui suonavano i suoi fedeli amici e compagni Massimo Riva e Maurizio Solieri. Ricordo che all'asilo cantai davanti alla suora: "....alzati la gonna e fammi vedere...cosa c'è da fare...." mitica canzone di Massimo Riva che aveva partecipato al festilvalbar '87....questo mi costò una sgridata micidiale dalle suore e dai miei (bè non avevano tutti i torti).
Vasco mi entrò in testa quell'estate e non mi mollò più. Lo cantavo a squarciagola ogni giorno e ogni giorno aspettavo con ansia il momento in cui lo avrei visto dal vivo. Quel momento arrivò prima del previsto; 7 Luglio 1995, Stadio di S. Siro: Rock sotto l'Assedio.........non ho parole per descrivere l'emozione, avevo solo 12 anni, ero in mezzo a 70.000 persone e sul palco c'era lui....
per quello che io distinguo la musica da Vasco, perchè una cosa è la musica, quella che ascolti canticchiandola, quella che ti tiene compagnia quando viaggi, quando ti rilassi, quando fai festa....e un'altra cosa per me è vasco, perchè vasco (personalmente parlando) non rappresenta solo musica, rappresenta parte della mia vita; le sue canzoni mi rievocano ricordi (belli o brutti che siano), emozioni passate e momenti della mia infanzia. Mi rispecchio in ogni sua canzone, vedo un pò di me in ogni sua frase e cerco di dare un significato a tutto ciò che canta, che poi quasi sempre è quello che ha dato anche lui. Per questo che lo considero un mio compagno di vita, non perchè sostengo che sia un essere superiore o un dio; è un uomo come tutti gli altri, ma il destino ha voluto che sia stato lui ad accompagnare, con la sua musica, la mia vita.
E rimani così incantato a seguire quei riflessi...che il Sole non lascia morire.... E ascolti le immagini dentro di te... mentre suoni...e la Musica.. ...nasce da sè...

martedì 16 ottobre 2007

un pò di me........



Ogni tanto, quando mi sveglio al mattino, o quando vado a letto alla sera, rifletto un attimo e dico: “chi sono io?, chi cazzo sono io?, da dove vengo?...” poi fra me e me sorrido e realizzo che queste sono le domande che si fanno un po’ tutti, quindi non sono così anormale. Bè comunque rispondiamo alla domanda “chi sono io?” sono un ragazzo come tanti, con i suoi pregi e i suoi difetti, i suoi vizi e le sue particolarità. Sono nato nel lontano (aimè) 1983, l’anno dell’arresto di Tommaso Buscetta, l’anno di "E.T.", di "Flashdance",e de "Il ritorno dello Jedi": L’anno in cui Michael Jackson domina il mercato musicale con i singoli estratti da "Thriller", "War" lancia definitivamente gli U2, Il mondo conosce la 25enne Madonna grazie alla sempre orecchiabile “Holiday” e Mike Oldfield sbanca tutto con la splendida Moonlight Shadow. Bè in mezzo a tutti questi nomi importanti e famosi il giorno di gloria lo avuto anch’io, cioè quell’8 agosto, quando, alle 10 del mattino, sotto una cappa di caldo micidiale, sono venuto al mondo. Maledire o benedire quel giorno? Bah, io un po’ lo benedico un po’ lo maledico, a seconda delle situazioni…..
Non amo descrivermi, anche perchè non saprei che dire, comunque adoro la musica (qualsiasi genere, a seconda dei giorni e dell'umore), vasco (lui non è inserito nella categoria "musica" perchè per me rappresenta qualcosa in più), il cinema, il calcio e ovviamente le donne, anche se non riuscirò mai a capirle (ma forse è propio questo che mi attira di loro)

Questo è in poche righe Luca Tessarin, o, per meglio dire, Pechy…..leggendo non noterete niente di straordinario, notate solo la vita di un ragazzo normalissimo, uno fra i tanti…..bè invece io se leggo fra le righe qua sopra ci vedo tutta una vita, ci vedo ricordi belli e brutti, vedo facce che non avrei voluto rivedere e facce che purtroppo non posso più vedere…cazzo…ci vedo 24 anni di vita…..